Avevo letto alcuni rapporti che con l‘ e-bike si potessero affrontare quasi senza fatica anche giri impegnativi, per me sembravano favole, ma valeva un tentativo provare per credere o per smentire definitamente. Esco dal noleggio bike con un attrezzo al top e con tutte le istruzioni tecniche dal capo in persona. In sella alla mia bike attraverso la pittoresca cittadina di Vipiteno e mi immetto sulla ciclabile per Mareta, nel comune di Racines. Un giacchino sottile per la discesa, una borraccia e un paio di barrette energetiche si trovano nel mio piccolo zaino. Chissà se la batteria veramente mantiene quanto promesso dal noleggiatore. Nella modalità Eco pedalo comodamente lungo il torrente Mareta. Basta una leggera pedalata, il resto lo fa la batteria – una nuova sensazione di pedalata! Nel verde vivaio di pesci alla mia destra si specchia il paesino di Telves con la caratteristicha torre a cipolla. Continuo senza sforzo verso la valle. All’orizzonte le cime dei tremila innevati. Dopo circa sei chilometri la ciclabile arriva a Mareta. Qui so notano subito la torre campanaria aguzza e il maestatico castello barocco di Wolfsthurn con le sue 365 finestre, una per ogni giorno dell’anno, che ospita il museo provinciale della caccia e della pesca. Lo visiterò un’altra volta.

A tutta birra…

Seguo la stradina stretta fino alle frazioni Vögls e Wetzl; ora la salita aumenta notevolmente. “Finalmente una prima prova per la mia e-bike”, penso e cambio nella modalità Tour. Quasi senza sforzo salgo in quota. Come nidi di rondini i vecchi masi sono adagiati lungo i pendii. Gerani rossi ornano le finestre incorniciate di calce bianca. La strada asfaltata finisce all’ultimo maso a 1.400 metri d’altitudine. Seguo la strada sterrata che m’indica la direzione verso Ridanna. Mi stupisco della prestazione della mia e-bike. Non c’è quasi differenza nella conduzione della mia normale mountain-bike. Mi sento in piena forma e la batteria non ha nemmeno consumato la metà dell’energia disponibile. La stradina si stringe e diventa un sentiero. I prati scendono scoscesi alla mia sinistra verso la gola Achenrain. Per sicurezza decido di scendere dall’e-bike. Dopo un breve tratto a spinta davanti a me si apre l’ ampia Val Ridanna. Passo accanto a croci campestri masi verso la fine della valle. In prossimità del Mondo Miniere Ridanna-Monteneve, dove i visitatori possono scoprirer la secolare attività mineraria, passo all’altro lato della valle e seguo l’indicazione “Obere Erzstraße”. Si sa, che il meglio arriva sempre alla fine e cosi mi godo l’ ultima discesa lungo la strada provinciale a tutta birra. Mi viene quasi la voglia di togliere il casco per sentire il vento tra i cappelli. Ma non mi faccio tentare da questa leggerezza e mi godo invece appieno la veloce discesa. Anche se non ho faticato e sudato, lo stesso mi sento uno sportivo vero. L’e-bike per me ha superato il test a punteggio pieno.

Estratto da VIAE 2016